Molto spesso quando si costruisce una presentazione siamo assaliti dall’ansia di mostrare e dimostrare all’audience tutto quello che sappiamo sull’argomento. Il risultato di questo “complesso” è la creazione di presentazioni iper-verbose, pesanti e noiose: gli slidumenti. Presentazioni che contengono troppi elementi e che rendono la presenza dello speaker inutile e il suo ruolo ridondante. L’efficacia della presentazione è così già limitata prima ancora di affrontare la prima slide in pubblico.
La presentazione deve essere uno strumento al servizio dello speaker, un supporto sintetico che permette:
all’audience di seguire e segnare (mentalmente o su carta) i punti fondamentali dello speech
all’oratore di avere una traccia da seguire e ampliare con la propria eloquenza
La presentazione deve quindi essere sintetica, snella, il più possibile visiva e soprattutto non contenere tutto quello sappiamo. Parliamo di lean presentation: presentazioni costruite su una selezione e calibrazione dei contenuti sulla base delle esigenze dell’audience e che supportano il ruolo carismatico dello speaker.
Esistono altri strumenti specifici finalizzati a fornire all’audience tutti i contenuti (quello che sappiamo), in maniera dettagliata: gli Hand Out o Summary. Questa tipologia di strumenti è più simile ad un documento word/pages e deve essere distribuita in seguito alla presentazione per evitare che l’audience legga i contenuti distraendosi dallo speech.
L’ultimo strumento utile per gestire i contenuti di una presentazione efficace sono gli appunti. Gli appunti, che non devono essere condivisi con il pubblico, servono allo speaker, per creare una mappa mentale personale dello speech e riportare informazioni tecniche a supporto della tesi.